Il burlesque anni ‘60 raccontato dal regista Mario Sesti
È stata la performer internazionale del burlesque Albadoro Gala ad accompagnare il regista Mario Sesti alla Giornata degli Autori (Venezia 76) nell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2019.
Albadoro è anche la coprotagonista del documentario erotico “Mondo Sexy” che rievoca il tema del desiderio e l’universo del nudo negli anni ‘60.
Un percorso in cui Mario Sesti esplora da diverse angolazioni il mondo dello striptease e lo fa passando attraverso le parole di terapeute, giornaliste, protagoniste del burlesque e le testimonianze scritte degli archivi dell’epoca.
I riscontri positivi su Mondo Sexy
Abbiamo già visto, in un articolo precedente (BONDiNG: Quando La Serie È Messa… “In Manette”!) le critiche di chi opera nel settore ai palinsesti basati sui luoghi comuni e sugli stereotipi che non corrispondono alla realtà.
Su Mondo Sexy, invece, ci sono stati riscontri molto positivi da parte di Antonietta De Lillo, regista e parte del direttivo dell’associazione: “Women in Film, TV & Media Italia”:
“Con la sua particolarità di linguaggio – soprattutto per il montaggio e il testo che lo accompagna – esplora un genere ormai scomparso agli albori della mercificazione sullo schermo del corpo femminile e, come un cannocchiale rovesciato, si riversa sul presente”.
L’associazione, composta da più professioniste del settore, da anni promuove ed incoraggia la presenza delle donne nel settore.
Mondo Sexy e l’Italia pre #MeToo
Che tipo di Italia era quella erotica degli anni ‘60?
Passata (quasi) del tutto nella nebbia del dimenticatoio, parliamo di una cultura che si trascina ancora con dei lasciati difficili da sradicare definitivamente.
Dal mondo pubblicitario a quello del cinema, dall’universo famigliare a quello lavorativo, l’immagine della donna era in sottopiano rispetto all’uomo, purtroppo anche nella sfera dell’erotismo.
Mondo Sexy, undicesimo documentario di Mario Sesti, va a ripercorrere 12 film erotici degli anni ‘60.
I temi dell’epoca erano sempre gli stessi: spogliarelli femminili con l’obiettivo di soddisfare lo sguardo affamato dello spettatore italiano.
L’Italia era appena uscita dal rigido rigore anni ‘50, dove la morale distingueva fra la sessualità lecita del matrimonio, in cui il piacere non era indispensabile, e una sessualità ludica e trasgressiva, al di fuori del letto coniugale.
Sarà solo agli albori degli anni ’70 che avrà inizio una vera e sentita trasformazione dei costumi, degli usi e dei modi di vedere, vivere e condividere l’erotismo su ampia scala.
A rivederli ora quei filmetti sembra lontana quell’Italia degli anni ’60, colta in una sofferta crisi di crescita, ma, allora come per altri versi ancora oggi, timorosa e prigioniera di stereotipi, vizi, inclinazioni sessiste da umanità pre-#MeToo.
Cit. Ansa.it