Un’antica amicizia, quella dei due riminensi, che finisce di fronte al Giudice per una presunta estorsione di oltre 800.000 €. La sentenza, in appello, proscioglie l’uomo da qualsiasi capo di imputazione.
RIMINI. Si conoscono oltre venti anni orsono, un’amicizia intima tra una donna più grande e facoltosa e un ragazzo ai tempi quasi trentenne. La frequentazione prosegue e si fa intima e con l’intensificarsi del legame, iniziano le richieste di denaro. “Prestiti”, secondo la donna, “Regali” secondo l’uomo.
La donna, ex imprenditrice oggi 74 enne, lamenta l’esborso di oltre 800 mila euro, mai rivisti.
E’ vero, ho preso quei soldi, ma erano regali, quel denaro ci serviva per divertirci, per le nostre uscite. Capitava spesso che spendessimo anche 10-20mila euro a serata. Li usavamo per bere il miglior champagne e gustare ostriche, ci piaceva fare la bella vita, all’insegna del lusso.
La motivazione della denuncia, tuttavia, nasce da presunte minacce e truffa da parte del gigolo, secondo l’avvocato della donna.
Non l’ho mai minacciata, le ho solo detto che sarei andato da un’altra donna in Slovacchia se non mi avesse più aiutato. Non era certo una minaccia
Nonostante la versione fornita dall’uomo fosse credibile, in primo grado la sentenza è impietosa: condanna a 3 anni e 8 mesi.
Sostenuto dall’Avvocato Viviana Pellegrini, l’uomo è ricorso in Appello e ha ottenuto proprio in questi giorni una sentenza favorevole: ASSOLTO perché non sussiste il reato di estorsione.
Fonte: Il Resto Del Carlino