Ci eravamo già chiesti chi si nascondeva dietro le sorprendenti rivelazioni di arte erotica su Instagram, oggi torniamo a parlare di creazioni erotiche che, storia dopo storia, ci seducono online.
L’arte erotica è universale
Oggi vedremo 3 modi completamente diversi di esprimere l’erotismo, tratteggiati non solo da donne, per comprendere la forma universale dell’arte erotica.
Nella precedente guida abbiamo parlato di come l’eros possa rapire (o scandalizzare) riportando alla luce la bellezza senza tempo della sessualità, in tutte le sue forme ed espressioni; ora ci spingeremo oltre, a mostrarvi come non vi siano differenze – o barriere – tra arte erotica femminile o maschile.
1. Olga Galeeva
La prima artista ci spiega perché racconta l’eros:
Disegno arte erotica perché gli esseri umani sono creature sensuali e l’erotismo è uno dei principali punti di interesse dell’umanità.

Il suo profilo Instagram ha all’attivo 118.000 follower: è una forza della natura!
Artista russa autodidatta, frangia corta e sorriso luminoso, Olga si è formata sulle tavole di Guido Crepax e Milo Manara e si è dedicata anima e corpo all’illustrazione solo dopo la nascita di sua figlia, dieci anni fa.
2. Luca Sorice
Avreste mai detto che dietro le tavole rosa e nere del profilo @wasted_pleasures ci fosse un uomo?!
Un fil rouge decisamente accattivante che conferisce alle illustrazioni un tono pop e libidinoso.

Alcuni tratti sembra che si possano sciogliere da un momento all’altro, inglobando gli amanti ritratti, altri più duri richiamano l’erotismo più esplicito, mai in tono aggressivo.
Lo stile è sempre fresco e giocoso, le linee richiamano senza indugi le visite dei 153.000 follower che seguono il profilo!
3. Veronica Lovati
L’ultima eros-instagrammer è – relativamente – una “new entry”. Qui non parliamo di numeri, ma di visioni.
Ad averci colpito nel suo profilo è la grande abilità nella trasformazione dei tessuti in racconti erotici.
Centrini, fazzoletti, abiti: l’eros di Veronica diventa illustrazioni e filo da ricamo “di quello sguardo che bruciava nel suo sguardo di donna”.
In viaggio tra Milano e la Toscana, Veronica racconta l’ispirazione trasmessa dai surrealisti, ma soprattutto la sua passione per i dipinti di Remedios Varo e di Frida Khalo.

La mia ricerca pittorica si basa su visioni metafisiche cioè sul rappresentare ciò che è oltre l’apparenza sensibile e fisica della realtà.