Il cortometraggio His Hands farà la sua prima del Nord America al Tribeca Film Festival di New York questo fine settimana.
His Hands, un corto definito “psicosessuale”, diretto dai co-direttori statunitensi Arron Blake e Darius Shu, è stato realizzato per soli £ 400 (600 euro circa) e ha conquistato un posto nel palinsesto nel prestigioso festival.
La trama
Attraverso immagini oscure e inquietanti senza dialoghi, un uomo più anziano (Philip Brisebois) chiama un giovane uomo (Arron Blake) che si ferma nel suo appartamento per una serata che cambierà, ad entrambi, la vita. Il personaggio minaccioso di Blake si impegna in un intenso rituale con il vecchio, che include indossare straordinari orecchini di diamanti e rossetto nero prima che la notte diventi ancora più oscura.
La locandina

Recensione His Hands
L’opera, pur breve, è bella; è un sogno moderno, elegante, dai colori metallici, verde, blu e bianco, e il lavoro con la fotocamera è teso e formalmente perfetto. Le immagini sono tendenzialmente statiche, dalle mani tese e nervose che stringono i braccioli delle sedie alla posa inquietante di un vassoio in grembo, alla coreografia macabra dove le dita si stagliano come coltelli.
E che dire del ricorrente simbolismo degli orecchini? Cosa rappresentano? Desiderio? Energia? Denaro? È un fil rouge potente che conduce a un’immagine finale evocativa, di una figura scura che guarda la luce del giorno che scorre attraverso le finestre. Quali sono le motivazioni di questi personaggi? E cosa riflettono in noi stessi?
His Hands è un film potente che dice molto senza “dire” niente, ma i suoi temi e le immagini convergono in modo organico e coerente per creare un thriller elegante e dinamico.